L’elettricità è dappertutto: nel computer da cui state leggendo questo articolo, nelle luci che illuminano la nostra casa, persino nei fulmini che squarciano il cielo durante i temporali. Arriva fino alle nostre case viaggiando sulle linee di trasporto e di distribuzione. L’elettricità è una specie di forza invisibile che anima gran parte della nostra vita. A proposito di anima, Leonardo Borromini e Gabriele Sartore sono due colonne portanti della squadra di Bouygues E&S EnerTrans che, su incarico di Swissgrid, svolgono parte della manutenzione delle linee in Ticino. Uno degli ultimi incarichi è stato a Gribbio (Comune di Faido) sulla linea 220 kV di Swissgrid Peccia – Lavorgo.
Lavori di manutenzione, servizi di picchetto e riparazione delle linee sono tra i loro compiti. Il tutto innaffiato da una necessaria dose di gestione dello stress in situazioni ad alta quota. Questo perché i tralicci possono raggiungere altezze di 80 metri.
Che rapporto si ha con la paura nel loro mestiere? “Non è proprio paura” inizia Leonardo. “Ho sempre presente che sto vivendo una situazione di pericolo e quindi è fondamentale essere lucidi e sapere cosa si sta facendo. Ci sono operazioni difficoltose, soprattutto quando armeggi con attrezzi. L’altezza non è più un fattore disturbante, ci sono abituato e lassù mi sento sempre al sicuro perché rispettiamo tutte le norme di sicurezza del caso.” Gabriele interviene aggiungendo che “Fortunatamente oggi tra i capisaldi della nostra professione c’è il lavorare in totale sicurezza. Se fai le cose con testa, anche se cadi, non vai incontro a gravi conseguenze poiché il nostro equipaggiamento comprende, oltre all'imbracatura di sicurezza, ai dispositivi anticaduta, al casco e ai guanti, altri componenti che permettono un salvataggio immediato di una persona. Ovvio, bisogna convivere con la paura, è quell’ingrediente dell’esistenza che ti tiene vivo.”
Fortunatamente oggi tra i capisaldi della nostra professione c’è il lavorare in totale sicurezza.
Gabriele Sartore
Essendo amanti dell’aria aperta non potevano scegliere lavoro migliore ma non dimentichiamo che, vista la conformazione del territorio ticinese spesso i tralicci delle linee elettriche si possono raggiungere unicamente a piedi e non si può dire che sia una semplice passeggiatina domenicale.
Gabriele rievoca la sua prima uscita: “Leonardo se lo ricorda molto bene, eravamo in Val Bavona” si guardano sorridendo “Dovevamo controllare una zona in cui i sentieri non c’erano. Stavamo cercando un percorso per tornare al campo base – cosa che, se non conosci le vie di accesso, richiede il suo tempo.” Gabriele continua a raccontarsi dicendo che fortunatamente oggi è abituato a camminare ore e, soprattutto, ha un paio di scarpe che gli facilitano la vita.
È il turno di Leonardo che racconta di quella volta in cui – aveva cominciato a lavorare da due settimane – un temporale improvviso sorprese la sua squadra in esterna: “pioveva a dirotto, le saette dei fulmini si scagliavano al suolo a due passi da noi. Stavamo lavorando su dei tralicci, i miei colleghi si spostavano a bordo di carrelli sospesi lungo le campate, io ero a terra ad aspettare di raccogliere i carrelli e a monitorare che filasse tutto liscio. Ricordo che mi dissi che non avrei mai fatto quel lavoro. Sono passati 15 anni e sono ancora qui, appassionato di ciò che faccio.”
Dopo aver chiacchierato con Leonardo e Gabriele del loro lavoro si capisce che non esiste una giornata tipo. Leonardo sorride affermando che quello che fanno è scandito dalle stagioni. “In gennaio ci dedichiamo a controllare ciò che è abbiamo in magazzino, facciamo i servizi agli argani, seguiamo corsi di aggiornamento. In febbraio si fanno le prime uscite in esterna e a marzo ci occupiamo delle prime riparazioni in bassa quota. Da aprile fino all’autunno possiamo effettuare i controlli su tutte le linee, intervenendo dove necessario”
Affiatamento, ascolto e disponibilità verso l’altro sono ingredienti fondamentali nella professione che svolgono Leonardo e Gabriele. “Sono qualità che agevolano il lavoro. Per me – dice Leonardo – la base è la positività. Dobbiamo essere in armonia, fidarci l’uno dell’altro e la competitività è bene lasciarla fuori dalla porta.”
Leonardo e Gabriele parlano del loro mestiere con trasporto e naturalezza, Leonardo e Gabriele parlano del loro mestiere con trasporto e naturalezza, forse non si rendono conto di trasformare un lavoro estremamente straordinario in qualcosa di apparentemente ordinario. Neve, sole, pioggia, vento, camminate lunghe e spesso tortuose, altitudine, imprevisti della natura oppure altre situazioni d’emergenza. Il tutto per fare sì che una volta a casa l’elettricità sia presente a facilitarci la vita.