La rete elettrica riguarda tutti ed è anche un tema complesso, terreno fertile per la nascita di miti di ogni tipo. Ma quali sono veri? È giunta l’ora di un fact-check.
Mito 1: in Svizzera l’elettricità circola in modo affidabile<. La rete esiste ed è ammortizzata. Non sono necessari grandi investimenti.
E invece no, lo sono: l’elettricità non scorre senza rete. Circa due terzi della rete di trasmissione svizzera ha ormai tra i 50 e gli 80 anni. Una linea aerea ha una durata di vita di circa 80 anni. Il calcolo dimostra che dobbiamo mantenere, modernizzare e ampliare la rete elettrica su base continuativa. Non solo per la sua età, ma anche perché deve tenere il passo con la transizione energetica. Ovunque produrremo elettricità in futuro, sarà necessaria una rete efficiente. È l’unico modo per far giungere l’elettricità prodotta in impianti solari, parchi eolici e centrali idroelettriche laddove serve alle persone e all’industria. Dobbiamo investire nella nostra rete perché vogliamo continuare a fare affidamento su un approvvigionamento elettrico sicuro.
Dobbiamo investire nella nostra rete perché vogliamo continuare a fare affidamento su un approvvigionamento elettrico sicuro.
Mito 2: innanzitutto dobbiamo produrre elettricità a sufficienza. Così, poi, è possibile costruire rapidamente nuove linee di trasmissione o rinforzare quelle esistenti.
Con le attuali procedure di autorizzazione, ciò non è possibile. Al momento, infatti, passano circa 15 anni dall’inizio di un progetto alla messa in servizio di una nuova linea. Ricorsi e procedure giudiziarie fanno sì che i progetti subiscano ritardi significativi e che durino fino a 30 anni. Un impianto di produzione non serve a nessuno se le capacità di rete non sono sufficienti a trasportare l’energia prodotta. Per evitare che le reti elettriche diventino una strozzatura della transizione energetica, l’espansione delle energie rinnovabili deve essere coordinata con l’ampliamento della rete. La transizione energetica necessita di una rete elettrica forte. Le procedure di autorizzazione devono essere accelerate.
Blog: Rendere la rete elettrica adatta alla transizione energetica
La transizione energetica necessita di una rete elettrica forte. Le procedure di autorizzazione devono essere accelerate.
Mito 3: la rete viene ampliata in anticipo, il che è inutile e costoso.
Proprio come gli ingorghi stradali, anche nella rete elettrica si possono creare congestioni. In futuro, tali congestioni comporteranno, ad esempio, l’impossibilità di caricare tutte le auto elettriche nello stesso momento e, per gli impianti solari, immettere tutta l’elettricità nella rete in alcuni periodi dell’estate. Per evitarle, Swissgrid pianifica a lungo termine e applica il principio NOVA. NOVA è l’acronimo di «Netzoptimierung vor Netzverstärkung vor Netzausbau», ovvero ottimizzazione della rete prima del potenziamento della rete prima dell’ampliamento della rete. L’infrastruttura esistente viene ottimizzata e rafforzata. Swissgrid costruisce nuove linee solo quando è assolutamente necessario. Ad esempio, per allacciare nuovi impianti di produzione alla rete. Ciò richiede una rete robusta e una chiarezza sulla quantità di energia che può essere allacciata a quale nodo della rete. Swissgrid se ne occupa nella sua pianificazione strategica della rete.
L’infrastruttura esistente viene ottimizzata e rafforzata. Swissgrid costruisce nuove linee solo quando è assolutamente necessario.
Mito 4: una volta costruita, la rete non necessita interventi ed è vantaggiosa sul piano economico per i gestori.
No, le specialiste e gli specialisti di Swissgrid lavorano ogni giorno per garantire un approvvigionamento elettrico sicuro. La rete di trasmissione svizzera deve essere mantenuta, modernizzata e ampliata. Solo così rimarrà una delle reti di trasmissione più affidabili al mondo. Per garantirlo vengono effettuati circa 12 000 ispezioni all’anno e regolari interventi di manutenzione. Due terzi della rete svizzera di trasmissione, lunga complessivamente 6700 chilometri, risalgono al periodo precedente al 1980. Le linee aeree sono esposte al vento e alle intemperie; in montagna anche a valanghe, colate detritiche o cadute di massi. La rete di trasmissione deve essere modernizzata e ampliata costantemente: la transizione energetica, infatti, richiede un cambiamento del sistema energetico. Questo influisce anche sulla rete e ha ovviamente un costo.
Mito 5: poiché le linee aeree hanno una durata di vita di soli 80 anni, sarebbe meglio interrare i cavi della rete, in quanto così sarebbero meno esposti agli influssi ambientali.
Entrambe le tecnologie presentano vantaggi e svantaggi. È vero che i cavi interrati sono meno esposti alle intemperie rispetto alle linee aeree. Tuttavia la durata di vita di un cavo interrato nella rete di trasmissione, pari a circa 40 anni, è la metà di quella di una linea aerea. Devono essere rinnovati più spesso e la loro costruzione è da 2 a 10 volte più costosa. Questi costi aggiuntivi per i cavi interrati sono sostenuti congiuntamente da tutte le consumatrici e i consumatori di elettricità. Se le linee elettriche interrate sono lo standard ai livelli inferiori della rete e le linee aeree sono l’eccezione, per la rete di trasmissione vale esattamente il contrario. Oggi, il trasporto di energia a livello di altissima tensione (380 kV e 220 kV) si svolge in gran parte tramite linee aeree, che rappresentano il 99 percento della rete di trasmissione svizzera e hanno dimostrato la loro validità. Negli ultimi anni, Swissgrid ha installato nella rete di trasmissione linee di cavi interrati per una lunghezza totale di oltre 40 chilometri. L’utilizzo di cavi interrati nella rete ad altissima tensione è relativamente nuovo e di conseguenza relativamente poco collaudato. A causa delle loro proprietà fisiche, i cavi interrati hanno un impatto sulla stabilità dell’intera rete di trasmissione. Le sfide tecniche aumentano man mano che vengono posate nel terreno più sezioni della rete di trasmissione.
Questi costi aggiuntivi per i cavi interrati sono sostenuti congiuntamente da tutte le consumatrici e i consumatori di elettricità.
Mito 6: presto la rete elettrica non servirà più. Grazie agli impianti solari sui tetti, produrremo tutti la nostra corrente.
Al contrario: la corrente prodotta a casa non viene sempre consumata a casa. Molte produttrici e molti produttori di energia solare immettono la loro corrente nella rete di distribuzione locale. Soprattutto quando il sole splende per lunghi periodi e l’impianto produce più corrente di quanta ne venga consumata localmente. Inoltre, nei periodi di scarsa produzione locale di energia elettrica da impianti solari e a energia eolica, l’elettricità deve essere trasportata a consumatrici e consumatori da impianti più lontani o da accumulatori. Anche per questo la rete rimane importante. L’autosufficienza completa, ossia l’approvvigionamento elettrico senza rete, sarebbe ottenibile solo a costi molto elevati e con forti limitazioni del comfort. Questo perché l’impianto solare produce troppa poca elettricità in inverno e troppa in estate. L’equilibrio stagionale è una sfida importante.