Mercoledì 13 ottobre, il Consiglio federale ha ricevuto due rapporti che lo informavano sulla sicurezza dell’approvvigionamento nel settore elettrico. Il primo rapporto (in francese) è stato redatto dalla Commissione federale dell’energia elettrica (ElCom) e descrive misure con cui è possibile aumentare la sicurezza dell’approvvigionamento e della rete sul breve e medio termine. Grazie alla sua esperienza, Swissgrid ha fornito un contributo a questo rapporto. Il secondo rapporto (in tedesco) analizza gli effetti di diversi scenari di collaborazione tra la Svizzera e l’UE. I risultati di entrambi i rapporti non stupiscono. Swissgrid ribadisce da anni l’urgenza di un accordo sul transito di energia elettrica con l’UE.
Contribuisce alla sicurezza dell’approvvigionamento elettrico europeo fungendo da crocevia dell’energia elettrica nel cuore dell’Europa.
La Svizzera è integrata nella rete interconnessa europea come nessun altro Paese, essendo collegata alle nazioni confinanti con 41 linee di trasporto transfrontaliere. Contribuisce alla sicurezza dell’approvvigionamento elettrico europeo fungendo da crocevia dell’energia elettrica nel cuore dell’Europa. L’associazione dei gestori di reti di trasmissione europei ENTSO-E e l’autorità di regolamentazione europea ACER hanno ribadito che in Europa la Svizzera è indispensabile per la sicurezza della rete. Tuttavia la buona collaborazione è in pericolo. Con l’interruzione delle trattative per gli accordi quadro istituzionali, è saltato anche un accordo sul transito di energia elettrica con l’UE. Swissgrid sta elaborando basi di diritto privato per la collaborazione transfrontaliera.
Accordi tecnici con i GRT dei Paesi confinanti
A marzo 2019 tutti i gestori di rete di trasmissione (GRT) dell’Europa continentale hanno sottoscritto il Synchronous Area Framework Agreement (SAFA). Il SAFA contiene una raccolta di principi e regole per l’esercizio dell’area sincrona dell’Europa continentale. Tra le altre cose, l’accordo definisce regole generali di collaborazione tra i GRT. Attualmente Swissgrid sta cercando di stipulare accordi tecnici sulla base delle disposizioni del SAFA con i gestori di rete di trasmissione delle regioni di calcolo della capacità (Capacity Calculation Regions) CORE (Europa centrale) e con il Nord Italia. Questi accordi dovranno poi essere approvati dalle autorità nazionali di regolamentazione dei GRT. Per quanto riguarda il redispatch, Swissgrid ha concluso accordi bilaterali con tutti i Paesi confinanti, vale a dire Germania, Francia, Italia e Austria. Swissgrid è coinvolta anche in tutti i processi regionali in Italia.
Rischio di esclusione
Inoltre, Swissgrid partecipa alle piattaforme europee per l’energia di regolazione. Tali piattaforme semplificano l’approvvigionamento dell’energia di regolazione, il mercato è più vasto e pertanto i prezzi sono più bassi; inoltre la Svizzera è coinvolta nei calcoli della capacità. Tuttavia, senza accordi sul transito di energia elettrica, l’accesso di Swissgrid a queste importanti cooperazioni è in pericolo. Al momento è ancora possibile una partecipazione alla cooperazione internazionale per le riserve di regolazione primaria e all’unione per la regolazione della rete (International Grid Control Cooperation, IGCC), nell’ambito della quale vengono eliminati gli squilibri tra produzione e consumo delle diverse regioni. La partecipazione a piattaforme come TERRE, MARI o PICASSO è però fortemente in pericolo. Ne conseguono una minore sicurezza della stabilità della rete e maggiori costi di approvvigionamento dell’energia di regolazione.
Limiti delle possibilità di gestione
A livello tecnico Swissgrid fa tutto il necessario per mantenere sicura la gestione del sistema. Sul lungo termine, però, gli accordi di diritto privato tra gestori di reti di trasmissione non rappresentano un’adeguata sostituzione di un accordo sul transito di energia elettrica. Per quanto riguarda le soluzioni a livello tecnico, Swissgrid è giunta al limite delle proprie possibilità. Pertanto, un accordo sul transito di energia elettrica con l’UE rimane ancora la soluzione più efficiente e più efficace per un affidabile approvvigionamento energetico della Svizzera.
Senza accordo quadro, l’UE non è disposta a stipularne uno sul transito di energia elettrica. Appare pertanto sensato cercare di raggiungere un semplice accordo tecnico, privo di aspetti economici, che potrebbe regolamentare questioni importanti per la sicurezza della rete. Con il giusto impegno politico, un accordo di questo genere sarebbe tecnicamente e concettualmente realizzabile. Ciò dipende però in primo luogo dalla volontà da parte dell’UE di partecipare a trattative per questo tipo di accordo.