
Sempre più sovente Swissgrid deve intervenire per evitare sovraccarichi nella rete di trasmissione. I motivi principali: la conversione del sistema elettrico e l’aumento dei flussi transfrontalieri di energia elettrica causano congestioni nella rete, il che rende l’esercizio più impegnativo e più costoso.
Si parla di congestione quando una linea o un trasformatore sono a rischio di sovraccarico. Per eliminare questo problema, Swissgrid interviene nella gestione della rete in corso d’esercizio. Se necessario, adegua anche la produzione delle centrali elettriche, incaricando una centrale elettrica da un lato della congestione di produrre più elettricità e un’altra centrale dall’altro lato della congestione di produrne meno. La quantità di elettricità rimane invariata, ma viene distribuita diversamente dal punto di vista geografico, in modo da ridurre il flusso di energia elettrica attraverso l’elemento di rete interessato: si tratta del cosiddetto redispatch.
Due sviluppi stanno portando a una crescente necessità di interventi di redispatch:
- Il sistema elettrico sta cambiando: sempre più elettricità proviene da fonti rinnovabili come il solare e l’eolico, che non hanno una produzione uniforme, il che rende il flusso di energia elettrica più imprevedibile e porta a picchi di potenza elevati. La natura prevalentemente decentralizzata delle energie rinnovabili porta a cambiamenti nei luoghi di produzione. La rete, però, è stata progettata per la tradizionale produzione in sedi centralizzate.
- I flussi internazionali di energia elettrica sono in aumento: la rete svizzera di trasmissione è strettamente collegata a quella europea. L’elettricità attraversa i confini sempre più spesso, il che comporta ulteriori carichi.
I dati mostrano l’entità del fenomeno: nel 2018, Swissgrid impiegava 170 gigawattora (GWh) di energia per le misure di redispatch; nel 2024, questa cifra era salita a 660 GWh, quasi il quadruplo.
Sempre più importante la cooperazione internazionale
Non tutte le congestioni possono essere risolte solo con misure in Svizzera, soprattutto se si verificano al confine o nelle sue vicinanze. In casi simili, Swissgrid collabora con i gestori di rete di trasmissione limitrofi.
Ad esempio, in Germania, l’energia di redispatch è sempre più necessaria a causa della forte immissione di energia solare ed eolica. Qui gli impianti svizzeri ad accumulazione danno un importante contributo alla gestione della congestione. Anche la Svizzera, però, ha ripetutamente bisogno del supporto dei Paesi vicini, come quando gli impianti ad accumulazione nelle Alpi producono molto durante i mesi estivi e, contemporaneamente, si verificano picchi di energia solare.
La gestione della rete diventa sempre più complessa – e i costi aumentano
Con l’aumentare delle congestioni, aumenta anche il carico di lavoro per Swissgrid. Le specialiste e gli specialisti devono intervenire sempre più spesso. Inoltre, non sempre l’energia di redispatch necessaria è disponibile. Questo rende ancora più difficile la gestione della rete.
I costi di tali interventi sono solitamente a carico della parte responsabile: nel caso di redispatch internazionali, il gestore di rete richiedente. Le consumatrici e i consumatori svizzeri di corrente, invece, pagano per le misure nazionali.
La chiave sta nell’ampliamento della rete
Per garantire che in futuro la rete possa continuare a funzionare in modo stabile e meno congestioni possibili, è necessaria una stretta collaborazione con l’Europa. Allo stesso tempo, però, la rete deve essere ampliata e modernizzata. A tal fine, Swissgrid ha un piano chiaro, la Rete strategica. Questo piano si basa sugli scenari della Confederazione e mostra dove la rete deve essere rafforzata, ammodernata e ampliata.
Il problema è che l’ampliamento procede lentamente, a causa delle lunghe procedure. Oggi, spesso passano 15 anni tra la progettazione e la messa in servizio di una linea. Per accelerare l’ampliamento servono processi più semplici e veloci. Questo è l’unico modo per affrontare le crescenti sfide della rete elettrica.