Nel primo post della serie sul blog, abbiamo dato un’occhiata alla nostra casa del futuro e abbiamo visto un’opera d’arte totale ottimizzata sul piano energetico e collegata in rete. Affinché questa visione diventi realtà, l’infrastruttura, ovvero la rete elettrica, deve tenere il passo con la digitalizzazione e la trasformazione del sistema energetico
Marc Vogel, Senior Specialist Market & System Design, si dedica alla pianificazione strategica della rete presso Swissgrid. Di seguito, ci racconta perché prepara torte quando c’è il sole e cosa questa decisione ha a che fare con Swissgrid.
Marc, una casa intelligente rappresenta davvero un valore aggiunto o questi gadget sono solo giocattoli costosi?
Esistono entrambi: gadget che in realtà sono solo d’intrattenimento e tecnologie che semplificano la vita e allo stesso tempo fanno risparmiare elettricità e denaro. Qualche anno fa ho costruito una casa unifamiliare. Per me era importante soprattutto che fosse ben isolata e conforme allo standard Minergie. Con una pompa di calore con sonda geotermica, ho scelto la tecnologia di riscaldamento più efficiente. È stato un grosso investimento dal punto di vista finanziario, ma, se si considerano i costi correnti rispetto al riscaldamento a gasolio o a gas, ne vale sicuramente la pena. Soprattutto se l’elettricità viene prodotta sul tetto della propria casa. Il mio impianto solare lo fa, e molto diligentemente: il mio Solar Manager, un gadget davvero intelligente, mostra in qualsiasi momento quanta elettricità viene prodotta sul tetto e quanta ne viene consumata in casa. In questo modo, posso verificare se devo prelevare elettricità dalla rete o immettere la mia energia solare nella rete di distribuzione locale. In quest’ultimo caso, il Solar Manager avvia automaticamente la pompa di calore, riducendo così l’alimentazione di ritorno. È così che riscaldo la mia casa e di solito produco acqua calda con la mia energia solare. Il calore viene immagazzinato nel boiler e nell’involucro dell’edificio, per cui il riscaldamento non deve quasi mai funzionare di notte. La mia energia solare ha praticamente sostituito la tariffa ridotta vantaggiosa, che prima utilizzavo soprattutto di notte. Se possibile, faccio il bucato e cucino torte quando fuori c’è luce. I dispositivi intelligenti e il cambiamento delle vecchie abitudini ci rendono meno dipendenti dalle fluttuazioni del prezzo dell’elettricità sul mercato e ci permettono di risparmiare.
Un nuovo sistema tariffario potrebbe fornire un incentivo in questo senso?
Assolutamente, il sistema tariffario è molto importante. In Svizzera, i gestori delle reti di distribuzione pagano ai produttori di energia solare tariffe diverse per l’elettricità immessa in rete. La rimunerazione è attualmente compresa tra 4 e 41 centesimi per chilowattora. Le grandi differenze regionali e, in parte, gli aggiustamenti mensili dovuti ai prezzi di mercato sono difficili da comprendere per i produttori di energia solare e comportano incertezze riguardo l’investimento. Credo che la tariffa per il prelievo di elettricità dalla rete debba essere sempre più alta dell’importo che ricevo per l’immissione in rete della mia energia solare. Solo così mi impegno a consumare la mia energia solare il più possibile a casa. In questo modo, la rete elettrica viene alleggerita e non deve essere ampliata così tanto, con un effetto positivo a lungo termine sui costi per l’utilizzazione della rete.
«I dispositivi intelligenti e il cambiamento delle vecchie abitudini ci rendono meno dipendenti dalle fluttuazioni del prezzo dell’elettricità sul mercato e ci permettono di risparmiare.»
Marc Vogel
A questo punto manca solo l’auto elettrica?
Provvederemo nei prossimi mesi sostituendo la nostra auto a diesel con un’auto elettrica. È una scelta logica, dato che ora produciamo noi il «carburante» per l’auto elettrica e la usiamo principalmente nel tempo libero. Possiamo caricarla completamente con la nostra energia solare a casa durante il giorno, anche in inverno. Il modello che abbiamo ordinato ha anche una batteria sulle ruote, in quanto supporta la ricarica bidirezionale. La nostra auto, quindi, non solo può essere caricata con la nostra energia solare, ma può anche reimmetterla nella nostra abitazione, se vogliamo. La batteria da 80 kWh del veicolo può alimentare la nostra casa unifamiliare per circa cinque giorni. Poiché per ora le stazioni di ricarica bidirezionali sono ancora molto costose, aspetteremo a installarne una. Suppongo che i costi d’acquisto scenderanno in modo massiccio nei prossimi due anni, come accade per molte cose quando la domanda aumenta e spinge la concorrenza tra i produttori.
Impianti solari, auto elettriche come batterie: improvvisamente, i clienti immettono nella rete di distribuzione elettricità autoprodotta, diventando così i cosiddetti «prosumer». La rete, che è stata progettata come una strada a senso unico, è pronta per questo cambiamento?
L’obiettivo è quello di poter immagazzinare l’elettricità per la notte. Le auto elettriche potrebbero rappresentare una sorgente equivalente di energia per le centrali nucleari che verranno rimosse dalla rete nel medio termine. Se carichiamo le batterie di 100 000 auto elettriche in modo che durante la notte possano reimmettere l’elettricità nella rete, l’energia immessa equivale all’incirca alla produzione di una centrale nucleare. In futuro, le auto elettriche saranno quindi un mezzo di trasporto e una batteria. Finora le nostre auto rimangono inutilizzate per circa il 95 percento del tempo. La situazione sta cambiando. Per sfruttare questo grande potenziale, in futuro serviranno allacciamenti alla rete bidirezionali, sia a casa che al lavoro. Per evitare i picchi quando molte auto sono in carica contemporaneamente, è necessario implementare un sistema intelligente di gestione della ricarica. Gli energy pooler svilupperanno prodotti di mercato attraverso i quali noi proprietari di auto elettriche potremo dare e ricevere elettricità ovunque ci troviamo. In futuro guadagneremo bei soldi con le nostre auto elettriche. Swissgrid è anche coinvolta nella piattaforma «Equigy», che mira a utilizzare sistemi di stoccaggio decentralizzati e flessibili come le batterie per stabilizzare la rete.
«L’obiettivo è quello di poter immagazzinare l’elettricità per la notte. Per farlo, ci servono grandi centrali ad accumulazione con pompaggio e una quantità di auto elettriche parcheggiate da qualche parte per il 95 percento del tempo.»
Marc Vogel
Facile in teoria, ma diventerà davvero realtà in futuro e cosa significa per i gestori di rete?
Siamo tutti sulla stessa barca: se non ci preoccupiamo del nostro consumo energetico, aumenterà la necessità di espandere le reti, dalla rete di distribuzione alla rete di trasmissione. Un esempio: per gestire le congestioni della rete, soprattutto in inverno, Swissgrid deve intervenire nell’impiego delle centrali elettriche o modernizzare ed espandere l’infrastruttura esistente per aumentare la capacità. Per mantenere stabile la rete è necessaria più energia di regolazione. Queste misure comportano costi nell’ordine di vari miliardi che vengono sostenuti da tutti i gestori di rete e trasferiti ai consumatori finali attraverso i costi per l’utilizzazione della rete. Di conseguenza, chiunque acquisti elettricità in Svizzera paga per queste misure. L’obiettivo deve quindi essere quello di evitare i costi per dispendiosi sistemi di stoccaggio, per l’espansione delle reti e per misure come il ridispacciamento e l’uso dell’energia di regolazione. Possiamo riuscirci consumando il più possibile l’elettricità dove viene prodotta e quindi utilizzando in modo intelligente i sistemi di stoccaggio che abbiamo comunque in casa (auto elettrica, boiler per l’acqua calda). In questo modo, si ottiene un sistema totale che funziona in modo efficiente dal punto di vista economico.
Nel terzo articolo della serie sul blog «La nostra rete», mostreremo con un esempio come funziona il coordinamento tra Swissgrid e i partner del settore e come questo assicura che tutti i cambiamenti siano integrati nella pianificazione della rete.