Rete Innovazione

I campi elettromagnetici influiscono sulla nostra salute?

Un rapporto dell’Ufficio federale dell’energia fornisce alcune risposte

Autore esterno*: Jürg Eberhard


La Fondazione di ricerca per l’elettricità e la comunicazione mobile (FSM) del Politecnico di Zurigo ha pubblicato un rapporto tecnico sui campi elettromagnetici (CEM) delle tecnologie elettriche, commissionato dall’Ufficio federale dell’energia (UFE). Nel documento sono riassunti più di 800 articoli scientifici su questo tema. Il rapporto è stato redatto da FSM insieme ad autori e autrici della Scuola universitaria professionale dei Grigioni, della Commissione per le questioni relative all’alta tensione (FKH), di Fields at Work SARL, Swiss TPH e dell’Università di Basilea. Qui vengono presentati alcuni risultati del rapporto.

Dove si trovano i campi elettrici e magnetici nell’approvvigionamento elettrico?

I vari impianti necessari per l’approvvigionamento elettrico generano nel loro ambiente campi elettrici e magnetici di intensità variabile a seconda della loro funzione, della loro progettazione e del livello di tensione. Ciò è dovuto a ragioni fisiche e non è nulla di strano. Si crea un campo elettrico anche quando un elettrodomestico viene collegato alla presa di corrente. Non appena l’apparecchio viene acceso, la corrente passa attraverso il cavo di collegamento e si crea un campo magnetico in aggiunta al campo elettrico. Solo nel caso di linee aeree e di impianti ad alta tensione che utilizzano l’aria per l’isolamento (ad esempio nel caso dei relativi impianti di smistamento nelle sottostazioni) si verificano campi elettrici nell’ambiente. Altri impianti ad alta tensione, come i cavi interrati, sono solitamente dotati di uno schermo o di un incapsulamento metallico che non consente al campo elettrico di diffondersi all’esterno. I campi magnetici, d’altra parte, sono presenti con intensità variabile in prossimità di tutti gli impianti, comprese le linee in cavi posate nel sottosuolo e nell’area delle sottostazioni e delle stazioni di trasformazione.  L’intensità del campo elettrico dipende dalla tensione sulla linea. Poiché la tensione viene solitamente mantenuta costante, anche il campo elettrico è costante. L’intensità del campo magnetico, invece, è variabile e dipende dall’intensità di corrente che cambia con il carico sulla linea. Quando la corrente o il carico sono bassi, anche il campo magnetico è piccolo. I campi elettrici e magnetici delle linee ad altissima tensione, come quelle gestite da Swissgrid, diminuiscono rapidamente con la distanza dalla linea.

L’intensità del campo magnetico diminuisce con la distanza.
L’intensità del campo magnetico diminuisce con la distanza.

A differenza dei campi elettrici, i campi magnetici non sono indeboliti dai muri delle case e quindi penetrano dall’esterno attraverso le pareti anche nelle stanze interne. Per questo motivo, sono i campi magnetici e non quelli elettrici a essere in primo piano per quanto riguarda il loro effetto sull’ambiente e su noi esseri umani.

Quanto sono forti i campi magnetici presenti nella vita di tutti i giorni?

Dal 2021, i campi magnetici nel nostro ambiente vengono registrati annualmente per conto dell’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM). Le fonti principali sono sia l’approvvigionamento elettrico che le linee aeree dei treni. Il valore limite per i campi magnetici delle linee ad altissima tensione in Svizzera è di 100 microtesla (μT). Questo cosiddetto valore limite di immissione protegge da tutti gli effetti negativi sulla salute scientificamente riconosciuti. I valori misurati nello studio dell’UFAM in aree accessibili al pubblico sono risultati molto inferiori a questo limite, con valori medi compresi tra 0,02 e 1,15 µT. Questi risultati sono paragonabili alle misurazioni effettuate in precedenza.

Siamo in grado di percepire i campi elettrici e magnetici?

Quando parliamo degli effetti dei campi delle linee elettriche su noi esseri umani, dobbiamo distinguere tra effetti biologici e possibili rischi per la salute. Un quesito relativo agli effetti biologici riguarda la soglia oltre la quale possiamo percepire i campi elettrici e magnetici delle linee elettriche, ad esempio con una sensazione di formicolio sulla pelle. La ricerca più recente sulla percezione dei campi elettrici delle linee ad altissima tensione è stata condotta in un laboratorio in Germania. Le soglie di percezione variano notevolmente da persona a persona e non è chiaro a cosa siano dovute queste differenze. In questo studio, la soglia media di percezione del campo elettrico da parte dei soggetti esaminati era di circa 14 000 volt al metro (V/m). L’intensità del campo elettrico si misura in volt per metro. Per fare un confronto: in Svizzera, a questi campi si applica un limite di immissione di 5000 V/m. Per poter essere percepito, un campo magnetico deve avere un’intensità compresa tra 5 e 10 millitesla (mT). Si tratta di un valore da 50 a 100 volte superiore al limite di immissione applicabile agli impianti di approvvigionamento elettrico in Svizzera.

Laboratorio per la misurazione della soglia di percezione dei campi presso il Centro di ricerca per la compatibilità elettromagnetica ambientale (femu), Istituto di medicina del lavoro, sociale e ambientale, Ospedale universitario RWTH Aachen University
Laboratorio per la misurazione della soglia di percezione dei campi presso il Centro di ricerca per la compatibilità elettromagnetica ambientale (femu), Istituto di medicina del lavoro, sociale e ambientale, Ospedale universitario RWTH Aachen University (immagine: ospedale universitario RWTH Aachen University; fotografo: Martin Braun).

I campi magnetici delle linee ad altissima tensione hanno effetti negativi sulla salute?

Per i campi magnetici deboli al di sotto dei valori limite presenti nella vita di tutti i giorni, la ricerca scientifica non ha finora dimostrato alcun effetto nocivo sulla salute. Una questione che non può ancora essere valutata in modo definitivo riguarda il possibile aumento dell’incidenza dei casi di leucemia infantile in prossimità di linee elettriche ad altissima tensione. In alcuni studi epidemiologici sono state trovate correlazioni statistiche corrispondenti, ma ciò non indica necessariamente che la leucemia infantile sia causata da questi campi magnetici. Le stime di aumento dei rischi derivate dagli studi epidemiologici sono soggette a grande incertezza. Da un lato, molti studi hanno esaminato le possibili origini di errori metodologici, come la registrazione imprecisa delle intensità dei campi magnetici a cui i bambini colpiti sono esposti durante la loro vita quotidiana. Dall’altro, è anche ipotizzabile che cause diverse dai campi magnetici possano essere responsabili dell’insorgenza della leucemia infantile. Il punto più debole della valutazione, tuttavia, è che a oggi non è stato stabilito un concetto scientificamente valido che possa spiegare lo sviluppo della leucemia infantile attraverso l’esposizione a deboli campi magnetici. Tuttavia, anche supponendo che i campi magnetici delle linee ad altissima tensione siano effettivamente responsabili di un aumento del rischio di leucemia infantile, il rischio sarebbe comunque ridotto rispetto ad altre malattie infantili. Questo potrebbe spiegare al massimo l’1% del numero totale di nuovi casi di tumori infantili che si verificano ogni anno. In generale, tuttavia, si può affermare che i tumori nei bambini sono rari.


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Autore esterno*

Jürg Eberhard
Jürg Eberhard

Direttore della Fondazione di ricerca per l’elettricità e la comunicazione mobile (FSM)
Politecnico di Zurigo

* Il dialogo è di fondamentale importanza per Swissgrid. Il confronto aiuta infatti a migliorare la comprensione reciproca e ad ampliare le conoscenze. Per questo motivo pubblichiamo sul blog di Swissgrid anche articoli di autori invitati su temi rilevanti. Le opinioni espresse in questi articoli sono quelle degli autori e non quelle di Swissgrid.

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